mercoledì 21 ottobre 2009

METALMECCANICI: FIM A FIOM,CONFRONTO SU DEMOCRAZIA SINDACALE

(ANSA) - ROMA, 20 OTT - Il segretario generale della Fim Cisl
Giuseppe Farina definisce ''singolare'' che la Fiom Cgil
proponga di sottoporre a referendum tra tutti i lavoratori
l'ipotesi di accordo siglata solo da Fim e Uilm. Il dirigente
sindacale spiega, infatti, che e' ''singolare che la stessa
organizzazione che ha rifiutato ogni mediazione per la
costruzione della piattaforma unitaria, che ha abbandonato il
tavolo della trattativa e ha fatto di tutto per impedire il
rinnovo contrattuale, voglia oggi decidere, insieme a chi questa
fatica e questa responsabilita' l'ha assunta, come si consultano
i lavoratori''.
La decisione sulla modalita' di consultazione sul rinnovo
contrattuale resta prerogativa di chi il contratto l'ha
sottoscritto, scrive Farina in una nota, aggiungendo che ''siamo
pronti, nel caso in cui le Confederazioni non dovessero in tempi
rapidi definire le nuove regole democratiche, ad avviare da
subito un confronto con Fiom e Uilm su tutti gli aspetti
relativi alla questione della democrazia che regolano le
attivita' nella categoria''.
Farina propone quindi alcuni temi sui quali definire regole
democratiche condivise, per esempio per la consultazione dei
lavoratori in caso di opinioni diverse e di piattaforme e
accordi separati; rivedere le regole sulle Rsu e riscrivere il
patto di solidarieta' tra Fim Fiom e Uilm. ''Siamo pronti -
afferma Farina - alla misurazione della rappresentativita' delle
singole organizzazioni, affidata ad un soggetto terzo di fiducia
delle parti, attraverso un sistema che metta insieme i voti
riportati dalle Rsu con il numero degli iscritti (come accade
nel pubblico impiego)'' e ''siamo favorevoli anche ad una nuova
regolamentazione delle modalita' e dell'uso delle assemblee
retribuite''. E' necessario definire anche regole per assumere
decisioni comuni sulla proclamazione degli scioperi e un codice
di comportamento nei rapporti tra le organizzazioni che preveda
sanzioni, stabilite da un comitato arbitrale, nei confronti di
dirigenti e delegati che assumano comportamenti lesivi della
dignita' delle persone e delle organizzazioni.

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